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Conclave del 1724

elezione papale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Conclave del 1724
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Il conclave del 1724 venne convocato a seguito della morte del papa Innocenzo XIII e si concluse con l'elezione del papa Benedetto XIII.

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Svolgimento del conclave

Riepilogo
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Al momento della morte di Innocenzo XIII il collegio cardinalizio contava 65 cardinali. Rispetto al precedente conclave (1721) la situazione era cambiata di poco, sia perché Innocenzo XIII, che aveva regnato solo tre anni, aveva creato solamente tre cardinali (uno di essi, il cardinal Dubois, era morto nel 1723), sia perché durante il suo pontificato morirono solamente tre dei partecipanti al conclave che lo aveva eletto.

Gli schieramenti che si formarono nel conclave del 1724 furono gli stessi di quello del 1721. I cardinali ritenuti papabili furono Francesco Pignatelli, considerato il grande favorito, Fabrizio Paolucci, Lorenzo Corsini, Sebastiano Antonio Tanara, Benedetto Pamphilj, Gianfrancesco Barbarigo e Marco Antonio Gozzadini.

Le votazioni iniziarono il 20 marzo 1724 con solo 32 cardinali. Subito fu in testa il cardinale Fabrizio Paolucci, ma, a causa della riluttanza delle potenze cattoliche, egli aveva poche possibilità di essere davvero eletto. Inoltre Carlo VI d'Asburgo pose nuovamente il veto, come nel 1721, contro di lui. Il 20 aprile Alessandro Albani propose la candidatura del cardinale gesuita Fabio degli Abati Olivieri, la quale trovò però la feroce opposizione da parte di molti cardinali dalla fazione imperiale, che accusarono Albani di aver tradito la Francia. Inoltre molti porporati non volevano un papa gesuita. Il 30 aprile, a ribadire il rifiuto della Casa D'Asburgo, giunse a Roma da Vienna l'ambasciatore Kaunitz con le istruzioni dell'imperatore di impedire in ogni modo l'elezione del Paolucci.

Il cardinale della corona d'Austria Juan Álvaro Cienfuegos Villazón propose allora la candidatura del cardinale Giulio Piazza, ma essa venne in breve tempo screditata dal cardinale Albani, che fece circolare in conclave alcune illazioni che sostenevano una sua presunta adesione al giansenismo.

Alla fine di maggio, su iniziativa di Rohan e del Giudice si propose il cardinale domenicano Vincenzo Maria Orsini, una valida alternativa scevra da schieramenti politici. In breve i consensi si riversarono sul porporato domenicano, vincendo le resistenze di Cienfuegos che lo considerava troppo zelante. Il 29 maggio Orsini ottenne 53 voti su 54 e venne eletto papa, accettando dopo ore di esitazione, fra i pianti, e assumendo il nome di Benedetto XIII in onore del papa Benedetto XI, pontefice proveniente dall'ordine domenicano.

Dal momento che stava facendo notte, la processione di ingresso nella Basilica Vaticana del neoeletto venne illuminata fa torce. Qui occorse un'adorazione presso l'altare maggiore e la prima solenne benedizione apostolica del nuovo papa[1]. Venne incoronato il successivo 4 giugno, solennità di Pentecoste, sui gradini della Basilica Vaticana.



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Collegio cardinalizio all'epoca del conclave

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