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Adriano Leite Ribeiro
calciatore brasiliano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Adriano Leite Ribeiro, noto semplicemente come Adriano (Rio de Janeiro, 17 febbraio 1982), è un ex calciatore brasiliano, di ruolo attaccante.
Soprannominato Imperatore in riferimento all'omonima figura storica,[7][8] in giovane età veniva ampiamente considerato come uno dei talenti più promettenti al mondo,[9][10] tanto da raggiungere rispettivamente la sesta e la settima posizione nella classifica del Pallone d'oro (nel 2004 e nel 2005) all'età di soli 22 e 23 anni.[11][12] Tuttavia, nel corso degli anni non è riuscito a esprimere appieno il potenziale riconosciutogli,[13][14][15] tanto che la stessa rivista francese France Football lo ha inserito nella lista dei più grandi talenti sprecati nella storia del calcio.[16][17]
Durante la sua carriera ha legato il suo nome principalmente all'Inter aggiudicandosi coi nerazzurri due campionati italiani, due Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane.[8] Del club milanese è inoltre stato, fino al 2025, il miglior marcatore in UEFA Champions League con 18 reti,[8][18] prima di essere superato da Lautaro Martínez.
Con la maglia della nazionale brasiliana ha totalizzato 27 reti in 48 presenze, vincendo una Copa América nel 2004 e una Confederations Cup nel 2005.[8] Ha inoltre partecipato con la Seleção al Mondiale del 2006, e nel 2021 è stato inserito nella Walk of Fame del Maracanã.[19][20]
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Biografia
È figlio di Almir Leite Ribeiro,[21] deceduto il 3 agosto 2004 all'età di 44 anni per un possibile infarto:[21] tale lutto fu successivamente indicato dal calciatore come causa dell'insorgere di disturbi depressivi,[22] circostanza aggravata da una tendenza all'alcolismo che finì per comprometterne il rendimento agonistico e la carriera.[13][23]
Nel 2006 è divenuto padre di Adriano Carvalho Ribeiro,[8] il quale ne ha seguito le orme sportive divenendo a sua volta calciatore.[24][25]
Assieme a Luca Toni è stato uomo-copertina del videogioco Pro Evolution Soccer 6,[26] prodotto da Konami.[8]
Controversie
Indagato nell'autunno 2014 per un presunto coinvolgimento nel traffico di droga,[27] fu in breve tempo scagionato dalle accuse stante la sua estraneità ai fatti.[28]
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Caratteristiche tecniche
«Poteva tirare da ogni posizione, nessuno poteva fermarlo, nessuno poteva togliergli il pallone. Era un vero animale.»
Considerato un potenziale erede del connazionale Ronaldo,[30][31] fu inizialmente inquadrato nella posizione di terzino.[32] Passato in breve tempo al ruolo di centravanti,[30] fece valere la prestanza fisica e il senso del gol:[33][34] alle abilità nel gioco aereo associava il potente tiro di cui era capace col piede mancino,[35][36] stabilendo tra l'altro un primato nel campionato italiano per aver impresso al pallone la velocità di 140 km/h, durante un Inter-Palermo della stagione 2004-2005.[37][38]
Parimenti abile nel dribbling e nel servire assist ai compagni,[39][40] si distinse inoltre per una sostanziale correttezza in campo ricevendo in tutta la sua carriera un unico cartellino rosso.[41][42] Sia pur con scarsa incidenza dovuta agli infortuni,[43][44] il rendimento in campo soffrì gli eccessivi abusi di alcol.[14][45]
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Carriera
Riepilogo
Prospettiva
Club
Esordi tra Brasile e Italia (2000-2004)
Le spiccate qualità realizzative mostrate col Flamengo (compagine da cui venne lanciato nel calcio professionistico ancora minorenne il 6 febbraio 2000[8][32]) ne valsero la chiamata da parte dell'Inter nel 2001,[8] all'interno di una trattativa che portò il connazionale Vampeta, il cui cartellino era per metà dei nerazzurri, a fare ritorno in patria:[46] impressionando favorevolmente durante il precampionato,[32][47] esordì in Serie A il 9 settembre subentrando a Ventola nella trasferta di Parma conclusa sul 2-2.[48]
Autore del primo gol già alla seconda presenza (consegnando ai meneghini la vittoria nella sfida col Venezia[49][50]) debuttò anche in Europa,[30][51] scendendo in campo nella partita del 20 settembre contro il Brașov valevole per la Coppa UEFA.[52] L'esiguo minutaggio riservatogli da Héctor Cúper – che pure vi fece affidamento durante la stracittadina milanese del 21 ottobre 2001 –[53] indusse la società ad un prestito alla Fiorentina,[54][55] col discreto bottino di 6 reti in 15 presenze:[56][57] il sodalizio toscano non riuscì tuttavia a scongiurare la retrocessione in B,[58] col giocatore successivamente trasferitosi in compartecipazione al Parma.[59][60]

Compiuto l'esordio il 25 agosto nella finale di Supercoppa italiana che i ducali persero in favore della Juventus,[61] il ventenne brasiliano costituì di fatto una alternativa per l'attacco dopo che Di Vaio fu ceduto agli stessi bianconeri:[62] archiviata la prima marcatura in campo europeo il 3 ottobre contro il CSKA Mosca,[63] formò assieme a Mutu la più prolifica coppia d'attacco del torneo 2002-03 permettendo ai ducali la qualificazione in UEFA.[64][65]
L'infortunio alla coscia subìto a Brescia il 2 novembre 2003 – con uno score personale caratterizzato fin lì da 7 gol in altrettante partite –[43][66] ne pregiudicò lo schieramento sino al gennaio 2004,[67][68] col rientro festeggiato da una rete all'Udinese che valse una posizione nella top ten dei marcatori emiliani in massima categoria (23 centri).[69][70] In anticipo rispetto alle tempistiche pattuite dall'accordo che ne sanciva la permanenza in gialloblu fino al giugno 2004,[71] tornò a vestire la maglia nerazzurra nel corso del mercato invernale:[72] ai 23 milioni di euro sborsati dal club lombardo per l'acquisizione a titolo definitivo del cartellino si aggiunse il prestito dei giovani Eliakwu e Zicu.[8][73]
Col tecnico Zaccheroni, capace di favorirne la coesistenza con Vieri nel ruolo di centravanti,[34][74] Adriano risultò protagonista del riuscito assalto alla quarta piazza siglando 9 gol in 16 partite:[8][75] match winner della sfida contro l'ex Parma che determinò il sorpasso in classifica alla penultima domenica,[76] archiviò il campionato con una doppietta all'Empoli utile a garantire un biglietto per la UEFA Champions League alla formazione meneghina.[8][77]
Inter, San Paolo e Flamengo (2004-2010)
Sotto la gestione di Roberto Mancini,[78] fece il proprio debutto in Champions realizzando un gol in casa del Basilea:[79] la duplice marcatura nel ritorno concorse invece al punteggio di 4-1,[80] qualificando l'Inter per la fase a gironi.[8] Ricevuta l'unica espulsione in carriera il 2 novembre 2004 per aver reagito con dei pugni alle provocazioni del valenciano Marco Caneira,[41][81] a fine anno giunse sesto nella classifica del Pallone d'oro.[82]

Capace di 16 reti in campionato – tra le quali spiccarono una tripletta al Messina e un celebre coast to coast contro l'Udinese –[8][83] si distinse anche in ambito europeo per la triplice realizzazione al Porto nel retour match degli ottavi di finale,[84] nonché per una doppietta contro la Roma che consentì ai nerazzurri d'ipotecare la vittoria in Coppa Italia:[8][85] suo risultò, infine, l'assist decisivo a Verón per la rete che valse la Supercoppa italiana ai danni della Juventus il 20 agosto 2005.[86]
Circa l'annata seguente da menzionare le ulteriori triplette siglate al Treviso (formazione al debutto nel massimo torneo[87][88]) e contro l'Artmedia Bratislava in coppa,[89][90] oltre alla doppia firma apposta sul derby che l'Inter tornò a vincere nel dicembre 2005 dopo un digiuno triennale:[8][91] il 29 marzo 2006 refertò poi contro il Villarreal la sedicesima marcatura in UEFA Champions League,[92] eguagliando il precedente record stabilito da Mazzola.[93] Confermato il successo nella coppa nazionale,[94] vinse inoltre a tavolino lo Scudetto dopo le sentenze di Calciopoli che promossero in vetta i milanesi:[8] schierato da titolare in Supercoppa contro la Roma,[95] lasciò posto a Crespo dopo un'ora di gioco.[95]
Spesso relegato in panchina per l'arrivo in attacco dell'argentino e di Ibrahimović,[96][97] tornò a segnare solamente il 23 dicembre 2006 contro l'Atalanta dopo un'astinenza realizzativa cominciata nel marzo precedente:[98][99] pagando una minor condizione fisica rispetto all'ottimale stato di forma,[100][101] incorse peraltro in esclusioni dovute a motivi disciplinari per gli eccessi mondani riportati dalla stampa.[102][103] Pur ormai declassato a rincalzo,[104] contribuì all'affermazione nel campionato 2006-07 con 5 reti in 23 presenze.[105]

Posto ai margini della rosa e financo espunto dalla lista europea il venticinquenne attaccante – che nell'estate 2007 rivelò una dipendenza dall'alcol conseguente alla depressione per la morte del padre e la rottura del fidanzamento con Danielle –[106][107] siglò un solo gol nel campionato 2007-08,[108] venendo poi ceduto in prestito gratuito al San Paolo:[109][110] durante il semestre in patria riguadagnò un accettabile stato fisico,[111][112] corroborato da 17 realizzazioni in 28 incontri disputati.[113][114]
Rientrato all'Inter nel frattempo passata a Mourinho,[115][116] durante la fase a gironi della UEFA Champions League 2008-09 andò a bersaglio contro Panathinaikos e Anorthosis divenendo il miglior marcatore del club nella manifestazione continentale:[18][117] benché sanzionato dal tecnico lusitano per la recidiva indisciplina,[118][119] offrì lievi segnali di ripresa in senso agonistico, appoggiando talvolta Ibrahimović nelle vesti di partner offensivo.[120][121] Nell'aprile 2009 – dopo un mancato rientro in Italia che aveva fatto seguito alla finestra di gare internazionali –[122][123] risolse tuttavia il contratto con la società,[124][125] venendo quindi tesserato dal Flamengo in cui aveva esordito.[126][127]

Similmente a quanto già avvenuto un biennio addietro,[8] l'esperienza in Brasile determinò una rinascita a livello personale per il calciatore:[45][128] capocannoniere del torneo a pari merito con Diego Tardelli,[129] aggiunse al proprio palmarès la vittoria del titolo nazionale.[130][131]
Roma e Corinthians (2010-2012)
All'età di 28 anni,[132] nell'estate 2010 tentò nuovamente l'avventura europea siglando un accordo con la Roma:[133][134] complice la condizione di sovrappeso e una moltitudine d'infortuni,[135] l'esperienza terminò già nel marzo 2011 con la risoluzione del contratto dopo 8 presenze totali senza alcuna rete.[136][137]
La successiva tappa della carriera riguardò il Corinthians,[138][139] dove malgrado un iniziale conflitto coi dirigenti – imputabile al suo recarsi in discoteca dopo aver rimosso la protezione alla caviglia che indossava per la rottura del tendine d'Achille –[140] rimpinguò la propria bacheca cogliendo un nuovo successo nel campionato brasiliano.[141]
Periodo d'inattività, brevi esperienze e ritiro (2012-2016)
Abbandonata la squadra paulista nel marzo 2012 dopo la risoluzione contrattuale,[142] compì un ulteriore ritorno al Flamengo nell'agosto seguente:[143] il suo annuncio del possibile ritiro e la persistente situazione di sovrappeso comportarono però la risoluzione del tesseramento già in novembre.[144] Fallimentare anche il tentativo d'ingaggio da parte dell'Internacional nel giugno 2013,[145] a causa del lungo percorso riabilitativo che il trentunenne giocatore avrebbe dovuto compiere per riprendere una forma fisica adatta alla pratica sportiva.[145]
Durante i primi mesi del 2014 fu tesserato dall'Atlético Paranaense,[146] incorrendo tuttavia nel licenziamento già ad aprile:[147] pur tornato a calcare i campi e segnare un gol dopo oltre due anni,[8] il brasiliano aveva infatti disertato gli allenamenti recandosi invece in locali notturni.[8][148]
Mancato un ingaggio con il Le Havre (club militante nella Ligue 2 francese) ad inizio 2015 per le difficoltà economiche in cui versava il club transalpino,[149] pose termine alla carriera nel giugno 2016 dopo aver giocato un incontro della NPSL (quarto livello del campionato statunitense[150][151]) con la maglia del Miami United.[152][153]
Nel dicembre del 2024 disputa la sua partita d'addio al calcio giocato, allo Maracanã, tra leggende del Flamengo e "Amici dell'Italia".[154]
Nazionale
Facente parte della rosa che vinse nel 1999 il titolo mondiale Under-17,[21] esordì con la Nazionale maggiore il 15 novembre 2000 contro la Colombia:[21] un anno più tardi contribuì con 6 gol alla vittoria del campionato sudamericano Under-20 svoltosi in Ecuador.[21]
Messosi in luce durante la Confederations Cup 2003 per le reti a Stati Uniti e Turchia,[8] fu tra i protagonisti delle affermazioni che la Seleção riportò nella Copa América 2004 e in Confederations Cup nel 2005:[8][155] Adriano risultò peraltro capocannoniere di entrambe le manifestazioni,[156] andando a segno contro la rivale Argentina nelle finali di Lima e Francoforte.[157]
A bersaglio contro Australia e Ghana durante il campionato del mondo 2006,[8][158] conobbe successivamente un minor impiego da parte del commissario tecnico Dunga:[103][159] ritenendo di non aver compiuto appieno il recupero psicofisico dell'attaccante,[160] il selezionatore scelse infatti di rinunciarvi per il campionato del mondo 2010 tenutosi in Sudafrica.[161]
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Statistiche
Riepilogo
Prospettiva
Tra club, nazionale maggiore e nazionali giovanili, Adriano ha totalizzato globalmente 439 partite segnando 206 reti, alla media di 0.47 gol a partita.
Presenze e reti nei club
Statistiche aggiornate al termine della carriera da calciatore.[162]
Cronologia presenze e reti in nazionale
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Palmarès
Club
Competizioni statali
- Flamengo: 2000, 2001
Competizioni nazionali
- Flamengo: 2001
Coppa Italia: 2
Nazionale
Competizioni giovanili
- 1999
- 2001
Competizioni maggiori
Individuale
- Capocannoniere della Coppa America: 1
- Perù 2004 (7 gol)
- Miglior giocatore della Coppa America: 1
- 2005 (5 gol)
- 2005
- 2009 (19 gol)
- Bola de Ouro: 1
- 2009
- 2009
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Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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