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Lydia Simoneschi

attrice e doppiatrice italiana (1908-1981) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Lydia Simoneschi
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Lydia Simoneschi[1] (Roma, 4 aprile 1908Roma, 5 settembre 1981) è stata una doppiatrice e attrice italiana.

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Lydia Simoneschi in una foto degli anni cinquanta

Si stima che, in quarant'anni di carriera come doppiatrice, abbia prestato la propria voce in oltre cinquemila film.[2]

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Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Infanzia ed educazione

Lydia Simoneschi nacque a Roma il 4 aprile 1908, figlia dell'attore e regista Carlo Simoneschi, attivo nel cinema muto italiano, e di Giselda Grossi.[3] Fin dall'infanzia fu avviata allo studio del pianoforte e del francese, ma la precoce frequentazione delle sale teatrali e il contatto con l'ambiente artistico la indirizzarono alla recitazione.[4]

Carriera teatrale e cinematografica

Negli anni Trenta entrò nella compagnia di Camillo Pilotto, con la quale recitò in tournée in Italia e all'estero. Nel 1932 debuttò contemporaneamente come attrice e come doppiatrice: sullo schermo apparve in ruoli di contorno, in seguito limitati a sei pellicole fino al 1959, mentre in sala di registrazione intraprese un percorso che sarebbe diventato la sua principale attività.[5][6]

Nel 1936 sposò Franz Lehmann, ufficiale della Regia Marina, dal quale ebbe un figlio, Giorgio. Rimasta vedova nel 1942, si ritirò dalle scene teatrali e concentrò ogni energia professionale sul doppiaggio, che garantiva stabilità economica e continuità lavorativa.[4] Nel 1949 ebbe il secondo figlio, Gianni, nato dalla relazione con Luigi Lehmann, fratello del marito.

Affermazione nel doppiaggio

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Lydia Simoneschi durante una sessione di doppiaggio nel 1951, con Maria Pia Di Meo

Già dalla metà degli anni Trenta fu segnalata come voce italiana di Marlene Dietrich.[4] Dopo la guerra fu tra i soci fondatori della Compagnia Doppiatori Cinematografici (CDC), che istituzionalizzò la professione a Roma.[7]

Negli anni Quaranta e anni Cinquanta raggiunse il periodo di massimo successo, doppiando le più note attrici di Hollywood: Ingrid Bergman, Barbara Stanwyck, Bette Davis, Joan Crawford, Vivien Leigh, Susan Hayward, Maureen O'Hara e nuovamente Marlene Dietrich. In Italia prestò la voce a Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Alida Valli e Silvana Mangano.[8]

Un esempio della sua versatilità è Un maledetto imbroglio (1959) di Pietro Germi, in cui doppiò sia la protagonista Eleonora Rossi Drago sia l'anziana Nanda De Santis. Si cimentò anche in film d'animazione, interpretando fate e figure materne nelle produzioni Walt Disney, oltre a prestare la voce a Maga Magò in La spada nella roccia (1963).[9]

Direzione del doppiaggio

Dalla metà degli anni Sessanta affiancò al doppiaggio l'attività di direttrice del doppiaggio. In questo periodo cominciò a essere impiegata più spesso su attrici mature o in ruoli di contorno. La trasformazione è evidente confrontando I racconti dello zio Tom: se nel 1950 fu la voce di Ruth Warrick, nel ridoppiaggio del 1973 interpretò invece la parte della nonna di Lucile Watson. Alcune eccezioni la videro comunque su attrici più giovani, come in Principessa per una notte (1968) e La bella Antonia, prima monica e poi dimonia (1972), doppiando rispettivamente Vera Titova e Luciana Turina.[10] Continuò fino al pensionamento nel 1976.

Ultimi anni e morte

Nel 1980 ricevette l'onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica italiana dal presidente Sandro Pertini.[11]

Morì a Roma il 5 settembre 1981, all'età di 73 anni, e fu sepolta nel cimitero di Prima Porta.[4]

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Doppiaggio

Film

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Lydia Simoneschi incontra Märta Torén, una delle tante attrici da lei abitualmente doppiate (1952)

Animazione

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Filmografia

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Lydia Simoneschi e Vittorio De Sica nel film Il moralista di Giorgio Bianchi (1959)

Prosa radiofonica Rai

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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